Farmaci a base diSOMATROPINA

L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. I dati personali forniti dagli utenti che inoltrano richieste di servizi sono utilizzati al solo fine di eseguire il servizio o la prestazione richiesta. Cerchiamo di dare qualche risposta con il competente aiuto di Brunetto Boscherini, il pediatra che ha studiato e usato il GH per primo in Italia. L’ormone può essere somministrato solo in forma di iniezione, perché se assunto per bocca verrebbe disattivato e digerito dal tratto digerente.

Tuttavia, non vi sono evidenze di un aumento del rischio di leucemia in assenza di fattori predisponenti, come esposizione del cervello o della testa a radiazioni. Se una donna che sta assumendo somatropina inizia una terapia orale con estrogeni, potrebbe essere necessario aumentare la dose di somatropina per mantenere i livelli sierici di IGF-1 entro i limiti normali per l’età. Al contrario, se una donna in trattamento con somatropina interrompe la terapia orale con estrogeni, potrebbe essere necessario ridurre la dose di somatropina per evitare un eccesso di ormone della crescita e/o eventi avversi (vedere paragrafo 4.5). Somatropina è un potente ormone metabolico importante per il metabolismo dei lipidi, carboidrati e proteine.

Ma è vero che gli ormoni tiroidei possono influire sul peso corporeo?

Il primo ormone stimola la produzione ed il rilascio del ormone della crescita da parte delle cellule somatotrope dell’ipofisi anteriore. L’ormone della crescita è sintetizzato ai massimi livelli in età puberale, dopo di ché inizia a calare. Nell’uomo, i valori plasmatici di ormone della crescita variano da 1 a 5 ng/ml; sotto stress o dopo un grosso carico allenante possono verificarsi picchi di 10 ng/ml. La mancanza di un livello base di attività fisica può essere infatti dannosa per lo sviluppo staturale, mentale e intellettuale e per la crescita normale di ossa e muscoli di un bambino o ragazzo. Il trattamento, che va attentamente monitorato, produce un sensibile aumento della velocità di crescita staturale e può consentire il raggiungimento di una statura normale. La produzione di ormone della crescita da parte dell’ipofisi è regolata dall’ipotalamo attraverso ormoni mediatori ad azione stimolatoria ed inibitoria.

Per i pazienti con diabete mellito è possibile che la dose d’insulina debba essere modificata dopo l’inizio della terapia con somatropina. I pazienti con un diabete mellito, intolleranza al glucosio o altri fattori di rischio per il diabete devono essere sottoposti a stretto monitoraggio Testosterone prezzo durante la terapia con somatropina. Nei pazienti con GHD a esordio in età adulta, la terapia inizia con un basso dosaggio pari a 0,15 – 0,3 mg/die. La dose deve essere aumentata gradualmente in base alle esigenze individuali del paziente, in linea con le concentrazioni di IGF-I.

Eziologia del deficit dell’ormone della crescita

“Non è la prima e, temo, non sarà l’ultima indagine di questo tipo … ma lo scenario che ne emerge stavolta è particolarmente allarmante. In realtà come vedremo, all’epoca dei fatti nei giornali si parlò eccome dello scandalo che coinvolse gli informatori scientifici della Sandoz, tant’è vero che gli stessi siti complottisti si contraddicono citando articoli di quotidiani nazionali. Nel 2012 i Nas di Bologna coordinarono un’indagine che coinvolse anche le Procure di Rimini e Busto Arsizio (Varese), riguardava una presunta rete di informatori sanitari che avrebbero corrotto numerosi medici per far prescrivere degli ormoni della crescita ai bambini. Nelle patologie croniche si procede con cicli di terapia di almeno 2 mesi, che possono essere ripetuti, preferibilmente dopo un intervallodi 15 giorni di sospensione.

Considerando il suo costo elevatissimo e i potenziali gravi effetti collaterali, per un principiante risulterebbe ancor più controindicato. Allo stesso tempo l’ormone della crescita esercita un effetto positivo sul tessuto connettivo, migliorando la resistenza di tendini, cartilagini e legamenti. Per questo motivo viene utilizzato per recuperare velocemente da infortuni od ustioni. L’utilizzo di ormone della crescita come farmaco dopante si basa sul presupposto che questo ormone aumenti la prestazione atletica negli sport, in particolare in quelli di potenza. Oggi l’ormone della crescita viene sintetizzato in laboratori specializzati utilizzando la tecnica del DNA ricombinante (rhGH).

Poiché non sono disponibili informazioni sulla sicurezza della terapia sostitutiva con ormone della crescita in pazienti in terapia intensiva, devono essere valutati i benefici di un trattamento continuato in questa situazione rispetto ai rischi potenziali. Tuttavia, la terapia con basse dosi di GH nell’adulto che ne è completamente carente può avere evidenti benefici soprattutto migliorando la qualità della vita e il profilo metabolico (GH favorisce la lipolisi) e contrastando la sarcopenia (riduzione della massa muscolare) tipica dei soggetti con deficit ormonale. Le sfide relative al trattamento con GH negli adulti riguardano l’intera durata della vita (dall’infanzia all’anziano). Quindi è molto importante eseguire dei test di screening appropriati (come la misurazione della IGF1 circolante) ed effettuare appropriati test clinici in ambito ospedaliero necessari per confermare la carenza di GH e di altri ormoni ipofisari in tutte le condizioni a rischio di deficit ipotalamo-ipofisario sopra citate.

GENOTROPIN non deve essere usato per promuovere la crescita in pazienti con saldatura dell’epifisi. GENOTROPIN non deve essere usato in presenza di tumore e prima di iniziare la terapia con GENOTROPIN la terapia antitumorale deve essere stata completata. Le donne possono necessitare di dosaggi più elevati rispetto agli uomini per i quali è dimostrata un’aumentata sensibilità dell’IGF-I.

Il tamoxifene è usato nelle donne che non hanno ancora affrontato la menopausa o in quelle che l’hanno già superata ma che, per varie ragioni, non possono prendere gli inibitori dell’aromatasi. La condizione per l’uso di questo prodotto, anche nei rari casi in cui il tumore al seno colpisce gli uomini, è comunque sempre la presenza sulla superficie delle cellule tumorali dei recettori ormonali, non necessariamente quelli per gli estrogeni ma anche quelli per il progesterone. Dati recenti hanno dimostrato che l’effetto protettivo di questa cura si protrae a lungo. Per le donne che l’hanno seguita regolarmente per cinque anni, il rischio di morire di tumore al seno nei 15 anni successivi è inferiore di circa un terzo rispetto a quello delle donne che non si sono sottoposte al trattamento. In casi specifici, per ridurre ulteriormente il rischio di recidiva, sulla base dell’esame istologico iniziale e delle condizioni generali della paziente, l’oncologo può decidere di prolungare il trattamento fino a dieci anni.

La terapia ormonale a scopo adiuvante – così viene definito l’utilizzo dopo un trattamento finalizzato a rimuovere il cancro – ha invece lo scopo di ridurre il rischio che compaiano recidive e metastasi. Viene utilizzata soltanto quando gli esami indicano la presenza di un cancro ad alto rischio. Il trattamento dura dai 3 ai 36 mesi, anche se ci sono pazienti che continuano ad assumerla per tutta la vita. Tuttavia, a oggi, la sua effettiva utilità dopo un intervento di prostatectomia radicale è ancora oggetto di discussione. Gli uomini che si sottopongono a terapia ormonale dopo la chirurgia sembrano avere una minore probabilità che il tumore si ripresenti, ma questo dato non pare poi tradursi in un effettivo guadagno in termini di aspettativa di vita.